PSICOLOGI. ENPAP. CANTONE(SUMAI): “VIGILIAMO SULLA NOSTRA CASSA”

“L’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi (Enpap), al centro di un’inchiesta giornalistica e di un’inchiesta giudiziaria aperta dalla Procura della Repubblica di Roma per l’acquisto dell’immobile in via della Stamperia a Roma, ha provocato una lacerante preoccupazione in tutta la categoria degli psicologi Italiani per i significativi danni  patrimoniali e di immagine provocati dall’operazione, su cui ha avviato accertamenti anche l’organismo di vigilanza della Banca d’Italia”. Lo afferma il Coordinatore Nazionale degli Psicologi del Sumai-Assoprof, Filippo Cantone.

“Per la possibile presenza di illeciti connessi all’azione amministrativa e allo scopo di consentire ogni utile collaborazione alle indagini in corso – prosegue Cantone – ci uniamo ai colleghi italiani che hanno chiesto le immediate dimissioni del Presidente e del Consiglio di Amministrazione dell’Ente”.

“Avvertiamo fondati timori per la sorte dei nostri contributi previdenziali – specifica il Coordinatore degli psicologi – e cresce in queste ore il nostro distacco da chi ha irrimediabilmente tradito quel necessario rapporto di fiducia che caratterizza la delega amministrativa. Tra gli Psicologi, e non di meno nell’opinione pubblica, c’è il legittimo sospetto e clima di sfiducia per come questi amministratori hanno agito e consapevolmente concorso alla maturazione delle condizioni (enormi vantaggi a privato in poche ore) per il trasferimento di proprietà, azioni che sembrano essere dettate più da logiche affaristiche che da un’adeguata condotta gestionale di un Istituto di Previdenza di area professionale, deputato alla tutela dei nostri risparmi ed al loro migliore investimento”.

“Nel dichiararci fiduciosi verso l’operato della magistratura – conclude Cantone – e degli organismi di vigilanza, rispettandone ogni decisione, il Sumai-Assoprof, attraverso le sedi regionali e il coordinamento nazionale area psicologi, si impegna a vigilare e a garantire ai propri iscritti ogni sostegno a difesa della loro posizione previdenziale e patrimoniale, ponendo allo studio idonei strumenti di tutela che le indagini in corso dovessero autorizzare sin dai prossimi tempi”.